Cloro: Intervallo: 0.02 - 10.0 mg/l Cl2; Numero test: 100-250. Principi della reazione: a) Metodo DIN EN ISO: il cloro libero, il cloro totale e l’ozono reagiscono con la DPD (N,N-dietil-1,4-fenilendiammina, liofilizzata) e formano un colorante rosso viola. Diverse aggiunte di ioni ioduro permettono di differenziare i singoli componenti. La torbidità può essere rimossa mediante filtrazione su membrana. Agenti ossidanti come il cromo, le bromoammine, lo iodio ed in parte il biossido di cloro o i composti del manganese simulano la presenza di cloro. Forti concentrazioni di cloro (> 20 mg/l) possono decolorare la soluzione fornendo risultati inferiori al reale. Il metodo può essere utilizzato per l’ analisi di acqua di mare. Ciascuna confezione contiene tutti i reattivi richiesti preparati in singole bottiglie. La composizione dei reattivi corrisponde allo sviluppo di ciascuna analisi e tiene conto della stabilità dei reattivi. Questo spiega perché alcuni reattivi vengono forniti in soluzione e altri come solidi. Per questo, reazioni chimiche complesse possono essere eseguite, in modo sicuro e riproducibile. L’analisi viene eseguita in un “sistema chiuso”. Il campione (20 ml) viene miscelato con i reattivi in un palloncino tarato da 25 ml e portato a volume con acqua distillata. Questo procedimento offre numerosi vantaggi: • Accuratezza: il volume definito di campione viene portato ad un definito volume finale dopo aggiunta dei reattivi. In questo modo variazioni nell’aggiunta dei reattivi non provocano errori nei risultati. • Più ampio intervallo di misura: se le concentrazioni superano i limiti dell’intervallo di applicabilità di una analisi (concentrazioni elevate) il volume del campione può essere facilmente diminuito senza alterare il procedimento analitico. • Procedimento analitico: la reazione può essere agevolmente seguita nel palloncino tarato. Si notano immediatamente anormalità quali colori inattesi, torbidità o sviluppo di gas e questo non può provocare errori inosservati. Dopo la preparazione la miscela di reazione viene versata nella cuvetta più adatta (in funzione della accuratezza richiesta e dell’intervallo di misura) ed è così pronta per la misura fotometrica.